TENDINITE DELLA ZAMPA D’OCA

Che cosa è

La zampa d’oca o pes anserinus identifica l’inserzione dei tendini del muscolo sartorio (flessore di gamba e coscia, abduttore ed extrarotatore della coscia), del muscolo gracile (adduttore della coscia, flessore e intrarotatore della gamba) e del semitendinoso (estensore della coscia, flessore e intrarotatore della gamba). La tendinopatia della zampa d’oca è una patologia frequente in soggetti che praticano attività sportiva e in particolare corsa e ciclismo.
Fattori di rischio sono rappresentati da paramorfismi quali piede piatto e ginocchio valgo, dal sovrappeso, dall’ipotonia muscolare quadricipitale e degli hamstring, da lesioni delle strutture del compartimento interno del ginocchio (collaterale mediale o del menisco mediale), dalla gonartrosi, da una postura non corretta che determinando un iperlavoro muscolare dei muscoli sartorio, gracile e semitendinoso determina una infiammazione dei loro tendini.
Talvolta, l’utilizzo di calzature improprie e lo svolgimento di attività sportiva su superfici sconnesse o dure facilita l’instaurarsi di tale patologia.
Nella maggior parte dei casi la patologia infiammatoria riguarda anche la borsa sierosa sottostante e vi è quindi anche una borsite della zampa d’oca.

Come si manifesta

La sintomatologia algica accompagnata a bruciore riguarda la parte prossimale e interna della tibia, sede di inserzione dei tendini. Il dolore spesso esordisce durante l’attività e nella maggior parte dei casi è dovuto a un sovraccarico funzionale.

Quali esami sono utili

La diagnosi è principalmente clinica e l’esame obiettivo mette in evidenza una tumefazione di modesta entità ma molto dolente alla pressione che aumenta con il movimento di rotazione esterna della tibia rispetto al femore con azione di contrasto da parte dell’operatore. L’ecografia ci permette di valutare l’infiammazione tendinea e la distensione della borsa sottostante

Come si cura

La strategia terapeutica prevede il riposo, la crioterapia, la terapia antinfiammatoria sistemica e locale con pomate o gel l’utilizzo di cerotti medicati con lidocaina o cortisone, la terapia fisica (ultrasuoni, tecar, laser, ionoforesi e soprattutto onde d’urto) e la terapia infiltrativa con cortisonici. Fondamentali sono, inoltre, il rinforzo della muscolatura quadricipitale e lo stretching di tutti i muscoli dell’arto inferiore e il cambio di attrezzature sportive (scarpe) o superfici di allenamento.